Orrore in Gallura, 25enne segregata in casa e ridotta in schiavitù dalla famiglia

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La giovane segregata in casa in Gallura sarebbe stata picchiata.

Orrore in Gallura, dove una giovane di 25 anni sarebbe stata segregata in casa e costretta a subire violenze da parte di tutta la famiglia. Così marito, le cognate e la suocera, di origine nord africana, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di maltrattamenti, lesioni personali e violenza sessuale.

Parte lesa la giovane donna, che secondo quanto riporta il quotidiano La Nuova Sardegna, sarebbe stata tenuta dai famigliari volutamente in uno stato di isolamento, le veniva impedito di imparare la lingua italiana per poter comunicare con il mondo esterno. Era privata di autonomia economica e ridotta in uno stato di totale sottomissione. L’incubo sarebbe cominciato dopo che la coppia si è sposata ed è venuta in Italia, a vivere in Gallura: quel matrimonio che prometteva felicità si è trasformato giorno dopo giorno in un inferno.

La giovane donna sarebbe stata costretta a soddisfare per anni i bisogni di tutti e avrebbe subito maltrattamenti e violenze da parte del marito e dei familiari. Secondo la Procura, la 25enne doveva soddisfare le necessità della famiglia, altrimenti veniva punita. Le aggressioni fisiche avvenivano spesso anche davanti ai figli minori, con l’obiettivo di intimidire e controllare la vittima. La violenza giudiziaria è stata chiusa con il rinvio a giudizio del marito, delle cognate e della suocera, tutti accusati di gravi reati.

L’indagine è stata condotta dalla Procura di Tempio. La vittima è riuscita a trovare il coraggio di denunciare dopo anni di abusi, e ha ricevuto assistenza dal centro antiviolenza Prospettiva Donna. Tutti gli imputati devono rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, mentre il marito anche di violenza sessuale.

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